L’altra faccia dell’uva

Oggi parliamo di uva, questa frutta che oltre ad essere utilizzata per la produzione del vino si presta a svariate preparazioni in cucina dai classici dolci all’ impiego in gustose insalate, salse e ripieni.
Nella cucina classica veniva largamente utilizzata per guarnire e accompagnare arrosti, brasati o stufati di carne di manzo, agnello e pollame nel pesce in umido e in combinazione con sautèe di verdure per la sua spiccata dolcezza e per la sua nota acida che regala armonia nell’accostamento.
In Sardegna uno dei prodotti della tradizione è la sapa (mosto d’uva) aromatizzata con spezie e scorze d’arancia fatte essiccare appese nel camino durante l’inverno.
Con questo nettare la fantasia nell’ utilizzo è svariata, avete mai pensato di farvi una sorta di aceto balsamico in casa per sostituire i prodotti industriali che si trovano in commercio?
Non è difficile, basta mischiare 2 cucchiai di ottimo aceto di vino invecchiato con un cucchiaio e mezzo di sapa e il gioco è fatto, avrete un prodotto buono, genuino e senza l’aggiunta di zuccheri, addensanti chimici. Potete condirci l’insalata, preparaci salse per accompagnare anche una semplice scaloppina o addirittura se volete farci una panna cotta o un gelato magari accompagnato da una bella insalata d’uva… ma questa è un’altra ricetta, per ora partiamo dalla base.
La sapa
Partendo da 10 litri di mosto, spremere l’uva e passare il succo al colino; mettere il succo a bollire con 6 – 7 mele fatte a pezzi, pulite e senza semi (le cotogne o lo golden), e la buccia di 4 arance. Far bollire a fuoco medio, girando spesso, fino a ridurre il tutto a un massimo di 2 litri (la cottura dura diverse ore, anche tutto il giorno). Mettere lo sciroppo nei vasi di vetro: si conserva così pronto all’uso.

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